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bARTolomeo: tutti imparano

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Mentre io ero intenta a sollazzarmi negli Stati Uniti spiando cardinali rossi e offrendo stuzzichini agli scoiattoli, è andato online bARTolomeo. Si tratta di una piattaforma digitale di contenuti su arte, storia, geografia rivolta ai bambini delle materne, primarie e secondarie di primo grado, con un occhio particolare alle scuole e agli insegnanti, ma con diverse cose interessanti da offrire anche ai genitori. E tu cosa c’entri? C’entro perché due dei primi giochi disponibili sulla piattaforma, ossia il Cenacolo Vinciano e la mummificazione egizia, li ho illustrati io.

Vi lascio immaginare il mix di gioia e sudori freddi nel doversi confrontare con un’opera del livello del Cenacolo, per la quale centinaia di migliaia di persone ogni anno si mettono in fila e aspettano mesi. No pressure, eh. Ogni lavoro ha la sua parte di ricerca prima, durante e pure un po’ dopo, ma mai come questa volta ho sentito il fantasma delle docenti di storia dell’arte (liceo e università: non stiamo a economizzare coi fantasmi) occhieggiarmi sopra la spalla. E tra una scatola prospettica e una tempera grassa, è venuto fuori un pregevole e inconsapevole fil-rouge tricologico delle illustrazioni: le folte chiome leonine di Leonardo, il mortificante taglio a scodella di Ludovico il Moro, la chierica del frate domenicano, gli splendidi baffi del sovrintendente e l’impeccabile messa in piega di Pinin Brambilla.

Quanto alla mummificazione, riesco a immaginare pochi soggetti che stiano così all’intersezione delle cose che mi danno soddisfazione: animali reali e fantastici, etnografia, nozioni meravigliosamente secchionazze, linee di contorno belle marcate e quel legame inscindibile tra le frattaglie biologiche di cui siamo fatti e le cose metafisiche che ci raccontiamo in quanto specie. Studiare per le illustrazioni è un’ottima scusa per annegare nelle ricerche più disparate. Perché proprio quell’animale è la divinità di una certa faccenda e non di un’altra? Perché quell’organo va nel canopo con la testa di babbuino e non nell’altro? Come funziona il natron? Perché proprio i lapislazzuli e non un altro sasso colorato? Come si fa lo smalto? Come non si può voler bene a un pantheon in cui uno dei lavori più importanti di tutti, quello di portare la palla del sole in giro nel cielo, è affidato al possente insetto stercorario? La mummificazione è una cosa così, che ci ricorda che passare dall’escatologia alla scatologia è un battito di ciglia (e di una vocale). Peraltro il mio affaire con gli egizi non si è esaurito con bARTolomeo: semmai ha conosciuto un divampare di passione durata tutta l’estate, i cui risultati usciranno sull’app store il 12 ottobre. Poi ne riparliamo.

Quindi mi sento di dire: andate, giocate, se conoscete degli insegnanti segnalatelo, e tenete d’occhio il sito e la pagina facebook perché hanno in cantiere diverse novità per i prossimi mesi. E ora scusatemi, ma ho una mummia da montare nell’ordine corretto e neanche una brugola dell’ikea su cui fare affidamento.

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